Scaccomatto (2003/2005)

orecchio (Frammento – mp3 – 2,6MB)

SCACCOMATTO è un gioco sonoro basato sulle regole degli scacchi.
Due squadre (BIANCHI E NERI) corrispondenti a due diverse serie di materiali sonori, giocano l’uno contro l’altro, muovendosi su di una scacchiera le cui 64 caselle corrispondono ad un’altra serie di 64 suoni. Le due squadre devono avere caratteristiche sonore opposte (potrebbe essere legno contro metallo, classico contro popolare, scrittura contro improvvisazione…). I 64 suoni dovrebbero in qualche modo fare da mediazione fra le due squadre (potremmo immaginarci una divertente disputa di samples dei Beatles contro samples dei Rolling Stones mossi su 64 frammenti di musica classica, o altri suoni che suggeriscano l’idea di una mappa sonora, un’area acustica su cui spostarsi).
Il numero di possibilità è veramente ampio e il direttore/arrangiatore che decida di realizzare SCACCOMATTO potrà costruire il suo proprio gioco/partitura e inventare regole sonore da mettere in corrispondenza con le regole degli scacchi (inclusa la possibilità di una versione dal vivo con due gruppi di performers e una scacchiera interattiva dove i due gruppi i muovono).
La partitura finale è una vera e propria partita di scacchi; i pezzi di entrambe le squadre si muovono su caselle sonore, eseguendo i loro patterns pre-costruiti.

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SCACCOMATTO 
(Versione per lo Studio Akustische Kunst, WDR Köln, 2003/2005).
Per 2 orchestre e 64 suoni naturali.

La versione prodotta per lo Studio Akustische Kunst è un brano radiofonico arrangiato per due gruppi di strumenti / sorgenti sonore: un’orchestra classica (che suona musica scritta) contro un’orchestra elettronica (che suona musica improvvisata e auto-generativa); le 64 caselle sono 64 suoni naturali e della vita quotidiana.
A seguire lo schema degli strumenti impiegati:

BIANCHI (musica scritta):
– Pedina 1(A2): flauto che suona in modo di DO (3/8)
– Pedina 2 (B2): oboe che suona in modo di RE (5/8)
– Pedina 3 (C2): clarinetto che suona in modo di MI (6/8)
– Pedina 4 (D2): fagotto che suona in modo di FA (7/8)
– Pedina 5 (E2): corno in fa che suona in modo di SOL (9/8)
– Pedina 6 (F2): tromba che suona in modo di LA (10/8)
– Pedina 7 (G2): trombone che suona in modo di SI (11/8)
– Pedina 8 (H2): basso tuba che suona pentatonico (i tasti neri del piano) (12/8)
– Tower 1 (A1): set di percussioni (timpani e 3 gongs intonati che suonano su  scala enigmatica) (tempo libero)
– Torre 2 (H2): set di batteria che suona su combinazione di ritmi
– Re (E1): piano che suona dodecafonico (4/4)
– Regina (D1): harp che suona eptatonica (3/4)
– Alfiere 1 (C1): violino che suona su accordi diminuiti (2/4)
– Alfiere 2 (F1): viola che suona su accordi aumentati (6/4)
– Cavallo 1 (B1): cello che suona su intervalli di quarta giusta (5/4)
– Cavallo 2 (G1): contrabbasso che suona su intervalli di quinta giusta (7/4)

NERI (musica improvvisata ed auto-generativa):
– Pedina 1 (H7): onda sinusoidale
– Pedina 2 (G7): onda quadra
– Pedina 3 (F7): onda triangolare
– Pedina 4 (E7): onda dente-di-sega
– Pedina 5 (D7): rumore bianco
– Pedina 6 (C7): rumore rosa (filtrato)
– Pedina 7 (B7): impulso
– Pedina 8 (A7): onde radio
– Torre 1 (H8): CD rotto
– Torre 2 (A8): drum-machine
– Re (E8): sintetizzatore digitale (Club Music)
– Regina (D8): mellotron (archi)
– Alfiere 1 (F8): ondes Martenot
– Alfiere 2 (C8): organo Hammond (jazz-blues)
– Cavallo 1 (G8): chitarra elettrica (heavy-metal style)
– Cavallo 2 (B8): basso elettrico (funky)

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LA SCACCHIERA:

La scacchiera consiste in 64 diversi suoni presi dalla vita di ogni giorno: lungi dall’idea di esaurire l’enorme varietà delle possibilità, i suoni scelti rappresentano comunque un gran numero dei nostri ascolti quotidiani, e/o gli archetipi acustici della nostra esistenza. A seguire lo schema della scacchiera:

A1: un uomo e una donna fanno all’amore – A2: applausi – A3: bambini che giocano – A4: una macchinetta del caffè – A5: campane di chiessa – A6: scuola – A7: cani che abbaiano – A8: circo
B1: suoni in cucina – B2: tipografia – B3: fischi del pubblico – B4: foresta notturna – B5: fuoco – B6: grilli – B7: scenario di guerra – B8: demolizione di una casa
C1: marcia militare – C2: spiaggia – C3: martello su metallo – C4: mercato – C5: museo – C6: pioggia – C7: prete che celebra una messa – C8: picnic
D1: sirene di navi – D2: bar – D3: macchina da scrivere – D4: persone che chiacchierano in una stanza – D5: ruscello – D6: abbattimento di un albero – D7: sirene della polizia – D8: altoparlante in un centro commerciale
E1: stalla con le mucche – E2: uomo che tossisce – E3: uccello – E4: uomo che parla in pubblico al microfono in un’assemblea politica di piazza – E5: registratore di cassa – E6: sveglia – E7: pollaio – E8: telefono
F1: bambino che piange – F2: trattori – F3: elicottero – F4: bambina che canta – F5: nave – F6: finale di un branoi in un concerto rock – F7: lezione di musica (in Giappone) – F8: processione di cattolici
G1: falce – G2: donne polacche che cantano a tavola – G3: passi sulla ghiaia – G4: danza etnica rituale – G5: vetro rotto – G6: vento – G7: sgranocchiare patatine – G8: arte marziale orientale
H1: donna che piange – H2: uomo che russa – H3: cuore – H4: mangiare la minestra – H5: football – H6: respiro umano – H7: pubblico che ride – H8: legno che cigola

REGOLE SONORE:

La drammaturgia sonora segue fedelmente lo sviluppo del gioco, aggiungendo alcune invenzioni acustico/musicali; ho stabilito una media durata per una mossa minima che va dai 9 agli 11 secondi (2 caselle della scacchiera, cioè la distanza coperta dalla casella iniziale a quella di arrivo); ogni strumento o sorgente sonora è costituita da una serie di 10 patterns che appartengono al pezzo singolo degli scacchi; ad es., il flauto (che suona in modo di DO) corrispondente alla pedina 1 è libero di scegliere quale dei 10 patterns appartenenti alla propria mossa di 2 caselle suonare; se nella partita la pedina 1 effettuerà più di 10 mosse, essa ripeterà uno dei patterns precedentemente suonati; se il numero globale delle sue mosse è inferiore a 10, ne suonerà di meno; in altre parole, non tutta la musica scritta potrebbe essere suonata. A seguire, lo schema della drammaturgia sonora:
– Ogni singolo pezzo che si muove sulla scacchiera suona il suo pattern per la lunghezza richiesta dalla sua mossa, ad es., una pedina può muovere solo per 2 o 3 caselle (inclusa quella d’inizio), in tal modo il pattern corrispondente avrà la durata di 9-11 secondi; se il pattern è più lungo ne verrà suonata solo una parte, se invece è più corto, il performer suonerà anche uno dei patterns successivi, a sua scelta, fino a coprire la durata intera della mossa. Il pattern suona contemporaneamente alla casella.
– Poiché il Cavallo muove su 4 caselle, il performer è libero di scegliere quale forma di L seguire, se 3 caselle verticali o orizzontali.
– Il pattern di un pezzo mangiato si sovrappone per circa un paio di secondi al pattern dell’attaccante, e cala progressivamente in altezza fino alla morte.
– Ogni qualvolta un pezzo mangia un altro, la sua squadra di appartenenza crea un CORO (i pezzi della squadra rimanenti suonano simultaneamente 1 dei loro patterns per alcuni secondi, possibilmente cercando di escludere i patterns già eseguiti, il tutto sempre in ordine diverso).
– In caso di ARROCCO, il Re e la Torre suonano simultaneamente, così come le rispettive caselle coperte.
– Ogni volta che si verifica uno SCACCO AL RE, l’intera scacchiera suona le 64 caselle simultaneamente per alcuni secondi, sempre in ordine casuale, e il Re attaccato si trasforma in FANTASMA (il suo pattern suona in lontananza con riverbero).
– In caso di EN PASSANT, anche la terza casella suona.

PARTITURA:

La struttura dell’opera si può dividere in 3 sezioni:
– Introduzione:  una sezione di 2 minuti, che presenta la scacchiera; tutte le 64 caselle suonano organizzate in 8 sequenze di 8 caselle sovrapposte.
– La partita (scritta secondo la tradizionale notazione scacchistica).
Finale: a fine partita, l’intera scacchiera suona (tutte le 64 caselle simultaneamente), mentre tutti i pezzi dentro e fuori la scacchiera eseguono i loro patterns uno dopo l’altro; il brano termina in un caos di 96 fonti sonore (16+16+64) che svanisce gradualmente, avvolto in un effetto di riverbero.

La versione di SCACCOMATTO per lo Studio Akustische Kunst termina in STALLO; in altre parole, è impossibile decidere chi è il più forte fra musica classica e musica elettronica.

BIANCHI:
Claudia Scholz: flauto
Regine Held: oboe
Michael Riessler: clarinetto
Rolf Wichert: fagotto
Harald “Sack” Ziegler: corno
Markus Schwind: tromba
Peter Paul Heinen: trombone
Melvin Poore: tuba
Kersten Hanke: percussioni (timpani, gongs, batteria)
Gabriella Brezóczki: piano
Sarah Harting: arpa
Maria Kusnezova: violino
Ruth-Maria Kosow: viola
Lara Pfandhöfer: violoncello
Pascal Niggenkemper: contrabasso

NERI:

Fabio Puccetti: chitarra elettrica
Kikko De Luca: basso elettrico
Pe-wee Durante: organo Hammond
Thomas Bloch: ondes Martenot
Stefano Giannotti: mellotron, onde, elettronica
Felix Höfer: programming

Francesco Frugoli: assistente agli scachhi

Hedwige Otten: music management