Il Carnevale di Antonio (2004)

Antonio

Antonio entra in un teatrino parrocchiale abbandonato, ridotto a magazzino di mobili e masserizie di vario genere. Salito sul palcoscenico prepara una consolle da DJ e fa suonare un disco graffiato che produce esclusivamente scratchings. La sala si anima; una moltitudine di persone, bambini mascherati, anziani in parrucca finta, gente di mezza età ballano valzer e Makkarena al ritmo muto del vinile graffiato. Come per magia anche gli oggetti del magazzino si animano e iniziano a danzare. Un gatto gira tranquillamente fra i tavolini ammucchiati. In uno strano processo alchemico gli oggetti si trasformano, vanno fuori posto, i ruoli del gioco si scambiano. Il gatto ruggisce, la porta del palcoscenico diventa un portone da castello incantato…la chitarra classica suona come una chitarra elettrica.
Tutto termina con Antonio che smonta la consolle, rimette a posto i tavolini, spenge le luci e se ne va misteriosamente come è venuto.

IL CARNEVALE DI ANTONIO è una storia di trasformazioni e alchimie. Film surreale e stonato, gioca con elementi facilmente riconoscibili, tuttavia scambiati di posto, animati, distrutti e ricostruiti come dalla mente di un bambino. Antonio diventa l’artefice inconsapevole e la vittima del proprio atto creativo; davanti al delirio del suo mondo interiore, davanti ad una evidente eclissi della ragione, egli mantiene un self-control su cui si gioca gran parte dell’ironia della storia. Ma si rende realmente conto che c’è qualcosa di strano in scena stasera?

Anno di produzione: 2004
Durata: 7’35”
Interpreti: Antonio Colzi
Idea, musica e regia: Stefano Giannotti
Formato originale: MiniDV

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